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Ciclorubriche redazione

L’ E-bike fa bene. Anche ai “puristi”!

16/06/2021

Una nuova ciclorubrica dedicata a un mondo in continua espansione, quello delle E-Bike. Matteo Paracchini e Tommaso Mattazzi ci spiegano perché bisogna accogliere con favore l’avvento delle E-bike, soprattutto sotto il profilo del benessere personale.

Matteo e Tommaso, raccontateci innanzitutto qualcosa di voi!
Matteo: Mi sono laureato in Scienze Motorie e Sport all’Università Statale di Milano nel 2004; nel 2007 ho poi conseguito la laurea in Fisioterapia a Novara. Durante la mia seconda Laurea ho frequentato anche un corso di Preparatore atletico nella pallacanestro e ho collaborato con Fulgor Omegna per 8 anni, appunto come preparatore atletico e aiuto fisioterapista. Ho avuto esperienze anche in altri settori sportivi ed extra sportivi, come dimostrano la mia collaborazione il Grand hotel Des Iles Borromees e i due anni di lavoro presso il Centro Auxologico di Piancavallo. Dal 2013 sono libero professionista.

Tommaso: Mi sono laureato a Pavia nel 2004 e poi ho cominciato a lavorare in alcune cliniche riabilitative, dove ho maturato esperienze in riabilitazione di pazienti ortopedici e neurologici; ho poi coltivato prevalentemente l’interesse nella riabilitazione del paziente in ambito muscolo scheletrico e ortopedico, seguendo numerosi corsi di aggiornamento e conseguendo diversi Master di specializzazione.
Ho anche frequentato il mondo dello sport seguendo alcune società sportive e atleti delle Ultra Race.

Come nasce la vostra passione per la bicicletta?
Matteo: Sono appassionato di ciclismo fin da ragazzo, quando seguivo il Giro d’Italia e mi sono innamorato di Marco Pantani. La mia passione è cresciuta di anno in anno fino al momento in cui, nel 2014, ho seguito Nico Valsesia nella Race Across America e ho avuto modo di vedere quanto è bello viaggiare in bicicletta. Da quel momento ho iniziato a viaggiare in bici, provando in prima persona il benessere che ti può dare pedalare in libertà.

Tommaso: La mia passione per la bicicletta, a differenza di Matteo che è un biker vero e proprio, arriva dall’esperienza avuta come runner e come appassionato di attività outdoor. Ho avuto modo di scoprire quindi che la bicicletta è un’ottima soluzione che si può sostituire alla camminata o alla corsa, rispetto alle quali offre possibilità più ampie perché permette di coprire distanze maggiori.

Come è nata l’esperienza FisioVCO?
Matteo: L’esperienza FisioVCO è nata circa due anni fa in collaborazione proprio con Tommaso Mattazzi, mio collega fisioterapista con cui collaboriamo già da 10 anni. Abbiamo pensato a questo studio associato per condividere un percorso di crescita professionale e di ampliamento dell’offerta riabilitativa per i pazienti.

Tommaso: In effetti l’idea di FisioVCO risale al 2010, quando entrando in contatto con diversi professionisti, tra cui Matteo, abbiamo trovato una linea comune aprendo poi una struttura polifunzionale all’interno del Centro Eden a Omegna, in grado di fornire servizi sanitari di tipo fisioterapico riabilitativo, ortopedico, osteopatico e di attività motoria, integrando poi negli anni ulteriori nuovi servizi. Come ha detto Matteo, FisioVCO è poi nata ufficialmente poi nel 2019.

Parliamo di E-Bike: a parte ovviamente la possibilità di avere un aiuto nella pedalata, quali sono le principali differenze, se ci sono, tra bici tradizionali ed E-bike?
Matteo: La differenza principale è chiaramente l’aiuto alla pedalata. Io nella mia pratica clinica consiglio molto la E-bike per l’aiuto che può dare non tanto dal punto di vista della fatica quanto nell’evitare il sovraccarico delle strutture. Molti pazienti non possono o hanno delle difficoltà a usare delle bici tradizionali perché hanno delle problematiche di anca, di schiena o di ginocchia. L’E-bike ci permette invece di percorrere tracciati che con queste patologie sarebbe impensabile fare. Il sostegno alla pedalata va a togliere proprio l’inerzia del movimento e quindi permette di provare anche a fare dei come per esempio quelli de Le Salite del VCO e avere ottimi risultati, senza andare a sovraccaricare delle strutture che sono già disfunzionali.

Molti “puristi” non apprezzano la E-bike. Secondo voi sbagliano? Perché?
Matteo: Si, secondo me sbagliano! Grazie all’e-bike puoi infatti modulare in modo differente, ma è errato pensare che con l’E-bike non si faccia fatica! Io ho molti pazienti “puristi” che dalla bici muscolare sono passati alla E-bike e ne traggono giovamento. Tra l’altro l’E-bike può essere un ottimo modo di allenare delle capacità che magari nella bici tradizionale è più difficile fare emergere, come la cadenza. L’E-bike ti permette di pedalare a ritmi più alti, cosa che nella bici muscolare può essere più complicato per un discorso di condizionamento fisiologico.

Tommaso: Molto spesso i ciclisti, che siano su strada o in mtb, non vedono di buon occhio la E-bike. Questo perché ritengono che si snaturi l’attività fisica in quanto c’è un aiuto esterno che favorisce anche chi non ha un’adeguata preparazione. Io ritengo che gli atleti preparati facciano bene a proseguire nel fare attività come sono abituati normalmente, però penso, come Matteo, che anche loro potrebbero trarre vantaggio dall’utilizzo della E-bike: la fatica con la E-bike può essere proporzionata in base alla capacità atletica e fisica del momento, in modo da favorire un adattamento migliore e meno traumatico allo sforzo richiesto. Il valore della bici a pedalata assistita è proprio questo.

La E bike può essere vista anche come strumento di riabilitazione?
Matteo: Certamente. Molto spesso io la consiglio ai miei pazienti che hanno delle problematiche anche importanti di colonna, cervicale, anche a livello lombare, a livello di anche e di ginocchia.

Tommaso: Sono assolutamente d’accordo. La E-bike è certamente uno strumento di riabilitazione perché potendo modulare molto meglio lo sforzo, sia per il carico sui tessuti durante il gesto sportivo, sia dal punto di vista dell’impegno in termini cardio-vascolari, è molto utile per i soggetti che si trovano in una condizione patologica dalla quale devono guarire: un’attività fatta su una bici muscolare potrebbe esporli a delle sollecitazioni dal punto di vista fisico che potrebbero essere addirittura controproducenti; questo rischio con una E-bike viene minimizzato.

Di cosa parlerete nelle vostre rubriche?
Matteo: Nella nostra ciclorubrica andremo proprio a parlare di tutti gli aspetti a cui abbiamo accennato finora, in particolare dei benefici che si hanno a livello metabolico, cardiovascolare, ortopedico e di percezione di benessere. Offriremo una visione a 360° sull’attività con la E-bike, oltre a offrire alcuni consigli su un corretto stile di vita, anche se in questo caso ci integreremo con altre rubriche già attive!

Tommaso: La nostra idea in queste ciclorubriche è di valorizzare il supporto che può dare la E-bike nell’approccio a un allenamento specifico e spiegare  come abbinare questo tipo di attività a determinate patologie che noi ritroviamo spesso nei nostri pazienti.

Matteo: Vorrei aggiungere che la E-bike non è solo discorso di benessere ma anche di ecosostenibilità. Penso inoltre che grazie alle E-bike molte persone possano avvicinarsi anche a Le Salite del VCO, andando a scoprire i nostri panorami, e le nostre bellissime e impegnative salite. Spero insomma e mi auguro che l’E-bike possa avvicinare al ciclismo persone che prima non erano mai state interessate a questo mondo, con tutti i benefici di cui abbiamo parlato finora..

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