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Le Salite del VCO
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Ciclorubriche Le Salite del VCO

Ciclorubriche redazione

Scopri le Salite del Verbano!

11/03/2021

I quattro percorsi proposti da Le Salite del VCO per il Verbano presentano una grande varietà di paesaggi e scenari. Per vivere appieno le emozioni che queste salite saranno in grado di regalarvi non vi resta che… pedalare!

Gurro - Sant'Agata – La scoperta
Una sorta di Tour della bassa Valle Cannobina, così potrebbe essere descritta questa salita. Questo percorso vi porterà in un territorio al confine con la Svizzera, stretto tra Lago Maggiore e vette alpine, che riserva a ogni metro una piccola sorpresa.
Il primo punto saliente del percorso è Gurro, comune famoso, secondo la leggenda, per le sue origini scozzesi. Nel primo lungo tratto, risalendo la Valle da Cannobio, vi farete conquistare dall’atmosfera selvaggia e incontaminata del paesaggio. Preservate le forze perché sono gli ultimi 4 km verso Gurro a presentare le pendenze più ripide, con punte del 16%. Una volta arrivati in paese, magari dopo aver visitato il Museo Etnografico e goduto del panorama stile Highlands Scozzesi, ristorati nel corpo e nella mente, potrete completare il vostro percorso. Si torna a Cannobio, passando per l’Orrido di Sant’Anna, poi si sale nuovamente verso S. Agata, amabile frazione posta a quasi 500 m di quota. La salita è impegnativa il giusto, e vi regalerà l’ultima scoperta di questo tracciato: un meraviglioso panorama sul Lago Maggiore.
Il percorso totale, con partenza e arrivo a Cannobio, prevede circa 43 km e un dislivello totale di oltre 1.000 m: niente male!

Cicogna – L’avventura
Una strada stretta, una valle che sembra chiudersi su sé stessa trasmette la sensazione di sentirsi fuori dal mondo. La salita verso Cicogna, la porta della Val Grande, l’area wilderness più estesa d’Italia, ha un che di avventuroso. Il paese, frazione di Cossogno, semi abbandonato per anni, sta ora rinascendo. Sempre più persone decidono di trascorrere periodi più o meno lunghi in questa località, in cui uomo e natura sembrano aver trovato un equilibrio.
La partenza del percorso proposto è da Verbania Fondotoce, luogo legato alla Val Grande dalla tragica vicenda della Seconda Guerra Mondiale. Fu proprio qui che avvenne l’eccidio dei 42 Martiri. Per questi partigiani la Val Grande era stato spesso rifugio e nascondiglio.
Si affrontano dunque i primi km, utili a scaldare le gambe, fino a San Bernardino Verbano. A questo punto si entra nel bosco; da Rovegro in poi inizia la parte più selvaggia del percorso, ma le pendenze sono facili fino alla galleria scavata nella roccia che precede Ponte Casletto. Da qui inizia la salita vera, difficile soprattutto nei primi km, con punte fino al 12%. Sarà la fatica ma, se si tende l’orecchio nel silenzio assoluto, rotto solo dal fragore del torrente San Bernardino, si possono ancora sentire gli echi lontani delle battaglie tra partigiani e nazifascisti.
All’arrivo a Cicogna l’avventura non sarà finita. Il ritorno avverrà dalla stessa strada: occhio quindi ai tantissimi tornanti!

Monte Ologno - Lo stupore
Non si può che rimanere sbalorditi di fronte alla vista che si apre allo scollinamento del Monte Ologno: il Lago Maggiore appare sotto di noi e sembra quasi di toccare le montagne della sponda lombarda! Questa salita è stata teatro nel 2015 di una tappa del Giro d’Italia, vinta da Philippe Gilbert.
Di sorprese, e pure di difficoltà, questo percorso ne riserva molte: dopo una “buona sgambata” da Verbania a Cannero costeggiando il lago, l’inizio della salita ci fa capire che non sarà una passeggiata. I primi km hanno una pendenza in doppia cifra e i seguenti poco al di sotto: se non fosse per la fatica, visto con quanta rapidità prendiamo quota, la sensazione sarebbe quella di decollare…
Ogni tanto guardatevi intorno: le numerose e meravigliose ville testimoniano quanto sia apprezzata questa zona, soprattutto dagli stranieri. Passato il paese di Trarego, si entra nella parte più suggestiva del percorso. Siamo in mezzo al bosco, la strada si restringe, ma piano piano arriviamo in cima! Il tempo di ammirare dall’alto uno degli angoli più suggestivi del Verbano ed è ora di scendere. Per poco però, altra sorpresa: la strada ricomincia a salire con buona pendenza fino a Colle. Ed è qui che il panorama cambia completamente. È la vista sulle Alpi Lepontine a dominare il paesaggio e a volte diventa davvero difficile tenere gli occhi sulla strada.
La salita è terminata, ma attenzione alla discesa dalla Segletta che richiede prudenza e colpo d’occhio. Sua maestà Miguel Indurain, quando la percorse in senso opposto nella tappa Saint Vincent – Verbania, la definì la salita più dura del Giro 1992.
Una volta tornati a Verbania avrete percorso 51 km con un dislivello totale di 1290 m, stupefacente!

Mottarone da Arona – La nobiltà
Vi sentirete come principi e principesse mentre salirete al Mottarone dal versante di Gignese. In bicicletta infatti, sarete gli unici a non pagare il pedaggio per salire in vetta passando dalla strada privata Borromea. La famiglia Borromeo, originaria della Toscana, ma facente parte della grande nobiltà milanese, ha avuto grande influenza su questo territorio, al punto che le lande intorno al Lago Maggiore erano denominate “Stato Borromeo”.
Rimangono ancora segni importanti di quel periodo: le Isole Bella, Madre e dei Pescatori vengono tuttora nominate Isole Borromee. Uno dei personaggi fondamentali nella storia dei Borromeo e di questo territorio è San Carlo (1538 –1584). Fu canonizzato a soli 26 anni dalla morte e immortalato nel famoso “San Carlone”, la statua alta oltre 35 metri è seconda solo alla Statua della Libertà.
Proprio il San Carlone è un punto di passaggio del percorso che parte da Arona e poi si sviluppa lungo le belle terre del Vergante, per arrivare a Gignese. Dal paese, sede del Museo dell’Ombrello, inizia la vera salita che sarà molto impegnativa. L’unico vero momento per prendere fiato è in prossimità del casello di pedaggio, poi si prosegue nel bosco fino ad arrivare all’incrocio con la strada che arriva da Armeno. E proprio in direzione Lago d’Orta sarà il ritorno, scendendo verso Bolzano Novarese per poi ritornare ad Arona, passando da Invorio.
Un gran bel giro: 67 km per 1.620 m di dislivello totale!

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