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Le Salite del VCO
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Ciclorubriche redazione

La maestosità delle Salite dell'Ossola

18/03/2021

Dove i panorami si fanno maestosi, dove la fatica si fonde con la gioia, dove ogni pedalata è un salto nella meraviglia, là ci sono le ascese ossolane protagoniste dell’edizione 2021 de Le Salite del VCO: scopriamole insieme!

Cheggio – Il silenzio
La Valle Antrona non è tra le valli ossolane più conosciute, ma proprio per questo ha conservato un certo “fascino selvaggio”. I suoi silenzi e le sue foreste sapranno trasportarvi in una nuova dimensione.
La pedalata parte da Villadossola: un po’ città e un po’ paese. Il secondo comune dell’Ossola racchiude in sé una serie di contrasti, facili da ritrovare anche lungo la salita che ci accoglie subito con una bella serie di rampe fino a Cresti di Montescheno. A quel punto inizia un falsopiano che progressivamente aumenterà la pendenza fino ad Antronapiana, la frazione principale di Antrona Schieranco. Siamo già a quota 900 m, ma il percorso finora non ha richiesto un eccessivo dispendio di energie.
Ora però la musica cambia, e anche il paesaggio. Saliamo al Lago di Antrona attraversando un bellissimo bosco di larici e betulle. Percorrendo questo luogo, si ha la sensazione che dietro qualsiasi curva possa spuntare improvvisamente un folletto! Il lago è poco oltre i 1000 metri di altitudine e ci presenta un magnifico scenario alpino. Le montagne torreggiano ripide sull’intenso blu del lago e non si può non rimanere incantati… e anche vagamente inquietati dalla forza di questo spettacolo.
Il bello però deve ancora venire! Una rapida discesa di nuovo verso Antronapiana e si ricomincia a salire verso Cheggio. Ora affronterete una vera salita alpina: tornanti a non finire, pendenze importanti e un panorama che si apre sempre più a ogni metro. Godetevi il passaggio all’Alpe Campo, un paio di km in una bellissima pineta. Questo è il punto più duro della salita, con pendenze intorno all’11%. Arrivati a Cheggio, spingetevi fino al Lago Alpe dei Cavalli: la vista della Weissmies e del Pizzo Andolla vi faranno dimenticare ogni fatica!
Il percorso complessivo conta 51 km e 1580 m di dislivello positivo: nemmeno tanti km per una salita che vi farà luccicare gli occhi e… bruciare un po’ le gambe!

Cascata del Toce – La magnificenza
Quanti possono essere i motivi per affrontare una salita? L’ascesa della Cascata del Toce ne offre davvero tanti! Dall’ambiente montano nel cuore delle Alpi Lepontine, alla scoperta della cultura Walser, importante legante sociale, fino al piacere di pedalare a fianco del rombo della meravigliosa Cascata del Toce. Si rimane affascinati davanti a essa, che con il suo salto di 143 m è una delle più imponenti d’Europa.
Molti appassionati però affrontano questa ascesa come omaggio al ciclista che della salita aveva fatto un’arte: il Pirata Marco Pantani. Fu qui che Pantani diede l’ultimo assaggio della sua immensa classe, con quello scatto durante la 19° tappa del Giro d’Italia poi vinto da Gilberto Simoni. L’allungo non consentì al Pirata di vincere la tappa, ma comunque entusiasmò tutti i suoi tifosi e, purtroppo, rappresentò la sua ultima recita.
La salita alla Cascata del Toce, se iniziata dall’Ossola Outdoor Center di Crevoladossola, è davvero infinita. Non sono tanto le pendenze a renderla difficoltosa, quanto la lunghezza: in totale i km percorsi saranno infatti 88, per un dislivello totale di oltre 2.000 m.
Il vero fascino e la soddisfazione dell’ascesa sarà di risalire con le vostre forze dall’industrioso fondovalle agli oltre 1700 m di altezza. Raggiungendo poi il culmine della salita, oltre la Cascata nella vasta conca di Riale, vi troverete davanti uno scenario talmente bello da sembrare irreale.

Macugnaga – Il Rosa
Mai come in questo caso, basta un nome per caratterizzare un territorio, un paese e, per noi ciclofili, una salita: Monte Rosa.
Il massiccio montuoso più esteso delle Alpi domina la Valle Anzasca e Macugnaga. In questo versante la mitica Parete Est si erge maestosa, l’unica di dimensioni himalayane dell’intero arco alpino, ci ricorda quanto potente sia la natura e quanto rispetto le dobbiamo portare.
Prima di lustrarci gli occhi di fronte a uno dei capolavori naturali di cui il Verbano Cusio Ossola dispone in abbondanza, dovremo affrontare una salita ostica. Dal punto di partenza di Vogogna al culmine dell’ascesa dovremo pedalare per circa 34 km. Inoltre, dovremo percorrere alcune gallerie e affrontare pendenze importanti, alternate a interminabili falsopiani. Per spezzare la monotonia di questi tratti, il percorso in salita prevede una deviazione verso Calasca Castiglione, dove in località Antrogna, potrete visitare la Parrocchiale di Sant’Antonio Abate, detta “Cattedrale nei boschi”.
Se non andrete “fuori giri” nei primi km, arrivare a Macugnaga sarà comunque relativamente facile. A quel punto potrete concedervi una visita alla “Perla del Rosa”. Meta del turismo nobile nei ruggenti anni ’50 e ’60, poi decaduta, sta ritrovando oggi l’antico splendore. Dopo esservi aggirati nel  vecchio borgo, il “dorf”, troverete il giusto slancio per affrontare la discesa, in cui bisognerà comunque pedalare!
Al ritorno a Vogogna avrete percorso quasi 66 km per 1785 m di dislivello totale, ma soprattutto ricorderete i meravigliosi scenari del Monte Rosa.

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