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Le Salite del VCO
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Ciclorubriche Le Salite del VCO

Ciclorubriche redazione

Le Salite del VCO: MTB nel Verbano

26/03/2021

Una delle grandi novità del 2021 per Le Salite del VCO sono i percorsi in MTB. Anche in questo caso il nostro piccolo e magico territorio offre talmente tanti percorsi che diventa difficile scegliere.
 Andiamo a vedere i tracciati che abbiamo selezionato per voi biker nel Verbano!

Pollino e Belvedere: la Magia
11 km per 412 m di dislivello: i numeri dicono che non è un percorso difficile, ma proprio per questo sarà possibile godersi al meglio i panorami sul Lago Maggiore che questo “anello magico” è in grado di offrirvi.
Salite pedalabili e discese divertenti, oltre ai panorami, sono le principali caratteristiche di questo percorso che ha partenza e arrivo presso la SS Trinità di Ghiffa, ormai da anni inserita nell’omonimo parco regionale adagiato sulle pendici del Monte Cargiago. Complesso monumentale di epoca barocca, la SS Trinità è il più piccolo tra i Sacri Monti alpini divenuti “Patrimonio dell’Umanità” Unesco nel 2003. Il Sacro Monte comprende tre cappelle dedicate all’Incoronata, a San Giovanni Battista e ad Abramo; il Santuario vero e proprio e il settecentesco porticato della Via Crucis. Questo è un luogo che fa bene allo spirito, qualunque sia il vostro credo.
La parte iniziale di questo percorso è tutta in salita, perlopiù su una strada forestale che porta prima alla frazione di Caronio e poi a Pollino, il punto più alto del nostro percorso. Una volta a Pollino regalatevi una sosta ristoratrice per il fisico e lo spirito presso l’ex Albergo Ristorante Belvedere. Qui troverete una delle balconate più belle dell’intero Lago Maggiore.
Il ritorno avverrà tramite divertenti single track di difficoltà (e divertimento) crescente man mano che scenderete di nuovo verso la SS Trinità di Ghiffa.

Linea Cadorna del Verbano: la Pace
Quando fu progettata e costruita durante la Prima Guerra Mondiale, la “Linea Cadorna” era una linea difensiva che aveva lo scopo di preservare il confine italico da eventuali attacchi nemici. Il suo nome deriva dal controverso generale comandante dell’Esercito Italiano durante il conflitto fino alla disfatta di Caporetto.
L’avanzata austro-ungarica non avvenne e la Linea Cadorna, con le sue strade, i suoi fortini e le sue trincee non venne mai utilizzata. Nel tempo diventò però una meravigliosa risorsa per gli amanti del trekking e della bici, trasformandosi da opera bellica a “sentiero di pace”.
Oltre all’interesse storico questo percorso, da non sottovalutare perché pedalerete per quasi 30 km, saprà emozionarvi come pochi per la straordinaria varietà di paesaggi. Potrete ammirare il Lago Maggiore, i profili dei monti che delimitano la Val Grande, fino alle montagne alpine più alte della zona.
Dopo la partenza dal Centro Auxologico di Piancavallo, per i primi due km vedrete a strapiombo il Lago Maggiore 1000 m sotto di voi. Una volta arrivati al Morissolo inizierà un percorso più tecnico fino a Colle. Lì un’enorme scritta su un muro indica la direzione da prendere per la salita allo Spalavera, prima cima di giornata con i suoi 1.534 m. Una volta in vetta prendetevi del tempo per rifiatare e per godere della vista a 360° che questo “dolce panettone” può offrirvi.
La discesa successiva richiede tecnica e probabilmente i meno abili dovranno scendere dalla bici. Da Pian Puzzo fino al Passo Folungo, l’unico vostro pensiero sarà di non sprecare troppe energie: godetevi la strada sterrata tra i boschi, sempre tendente a salire.
A Passo Folungo inizierà l’ultima ascesa vera e propria fino a Pian Vadà a quota 1.711 m. Si risale con ripidi tornanti, frutto della fatica di uomini che hanno costruito l’immane opera della mulattiera militare lavorando giorno e notte. Quando sarete in cima, dedicate un pensiero anche a loro.
La discesa, dopo il Passo Folungo, prevede una deviazione verso Pian d’Arla. Il più è fatto! Non vi rimane che tornare a Piancavallo, con ancora molto sterrato e un poco di asfalto, terminando così questa esaltante pedalata tra storia e natura.

Mottarone da Colazza: l’entusiasmo
Presentatevi alla partenza di Colazza, piccolo e ameno centro del Vergante, pieni di energia e voglia di pedalare. Il percorso che vi proponiamo è davvero indimenticabile sia per la difficoltà, sia per l’entusiasmo che saprà regalarvi!
Il versante Est del Mottarone, quello che andremo ad affrontare in questo percorso, è tutto in equilibrio tra la vista del Lago Maggiore, che trasmette calma e tranquillità, e i panorami alpini più imponenti come il Monte Rosa, dove la natura rivela tutta la sua forza dirompente.
Anche voi dovrete trovare il giusto equilibrio tra forza e calma per godervi al meglio questo lungo ed entusiasmante viaggio! Fino a Gignese sarà una pedalata di riscaldamento che vi preparerà alla dura prova del tratto successivo, sino all’Alpe Torola e poi alle Tre Montagnette. Da questo punto panoramico si salirà ancora in un susseguirsi di pascoli, faggeti e boschi di betulle, fino all’Alpe della Volpe. Non sarà però ancora finita, mancherà un bel tratto prima di giungere in cima al Mottarone!
Eccoci dunque alla vetta, 1492 m, dove potete godervi la famosa vista sui sette laghi (Lago Maggiore, Lago d’Orta, Lago di Mergozzo, Lago di Varese, Lago di Comabbio, Lago di Monate, Lago di Biandronno).
Passati al Rifugio CAI Omegna per la convalida, inizierà la veloce discesa verso l’Alpe Cortano. Dopo l’Alpe Farfossa ci sarà l’unico tratto di portage: un guado. Si ritornerà poi alle Tre Montagnette, ma questa volta deviando verso il borgo di Coiromonte. Ancora un tratto di discesa nella Valle dell’Agogna, poi il ponte in località Pian del Gatto e l’ultima salita prima di tornare a Colazza.
Si tratta, come detto, di un percorso impegnativo. Affrontatelo dunque solo se siete in buona forma e, vista la presenza di un numero imprecisato di incroci e bivi, muniti di cartina e GPS!

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