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Le Salite del VCO
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Ciclorubriche Le Salite del VCO

Ciclorubriche redazione

Le Salite del VCO: MTB in Ossola

12/04/2021

Non ci sono dubbi, l’Ossola è un territorio che sembra creato apposta per chi ama la MTB. Noi de Le Salite del VCO lo sappiamo molto bene: sono infatti quattro i tracciati ossolani che fanno parte dell’edizione 2021 del nostro evento. Iniziamo a sognare percorrendoli… almeno con la mente!

Alpe Cortino: la scelta
Meravigliosa, l’Alpe Cortino a quota 1491 m, è adagiata sul versante più selvaggio della Valle Vigezzo e offre una splendida balconata sulla Valle dei Pittori, così definita proprio per la sua bellezza senza tempo.
Il percorso ha partenza e arrivo a Malesco. La salita che vi proponiamo, se affrontata con il giusto ritmo, è pedalabile. Lasciato quasi subito l’asfalto, inizierete il percorso su un sentiero/mulattiera che risale la Val Loana. Gli ultimi km saranno invece sulla ben tenuta strada consortile che vi porterà fino all’Alpe Cortino.
La fatica fatta sarà ampiamente ripagata dalla vista che questo ameno alpeggio vi offre e dalle delizie del punto di convalida: il Rifugio Nigritella. Dopo aver visitato il Sass di Cùrün, nome derivato dai caratteristici cespugli che si trovano su questo poggio, potrete iniziare la discesa. Già ma da dove? A voi la scelta! Noi vi proponiamo di scendere dall’Alpe Colpretto. Ciò comporta un ulteriore km di ascesa, con un tratto di portage. La discesa che ne segue, in una bellissima faggeta, sarà piuttosto tecnica, ma veramente divertente. Sbucherete proprio nei pressi dell’Alpe Colpretto, proseguendo in seguito fino alla pista ciclabile della Val Vigezzo, per poi tornare a Malesco.
In totale avrete percorso 11 km: un giro non lunghissimo ma estremamente appagante sotto ogni profilo!

Alpe Parpinasca: il vino
Il giro con destinazione l’alpeggio situato sopra Trontano ha una distanza discreta, 23 km circa, ed è un’escursione alla ricerca di piccole rarità naturalistiche, culturali ed enogastronomiche che questo lembo di territorio è in grado di offrire.
Si parte da Domodossola, con un tratto pianeggiante lungo la Ciclovia del Toce che servirà da riscaldamento. Sarà meglio essere pronti, perché quando prenderete la salita di Via Pello, le pendenze si faranno subito toste. Ed è proprio qui a Pello, che si coltiva il vitigno del Prunent. Il fiero vino ossolano, la cui produzione è quasi millenaria, dopo un periodo in cui ha rischiato addirittura di scomparire, ora sta conoscendo una nuova vita grazie all’impegno di imprenditori, associazioni e istituzioni.
Al vino penseremo dopo, perché ora ci aspetta ancora tanta salita. Una doverosa deviazione è quella ai Mulini del Rio Graglia, attraverso una strada sterrata nel bosco che ci condurrà al nostro punto di convalida, dove si gode uno splendido panorama sulla piana dell’Ossola.
Per la discesa potrete lanciarvi su un divertente single track, il giusto apporto di adrenalina a completare questo spettacolare giro. Una volta tornati a Domodossola… potrete finalmente brindare a questo giro con un bel bicchiere di Prunent!

Passo San Giacomo: i laghi
Pedalare in Alta Val Formazza è un po’ come pedalare sulle nuvole. Si parte da 1.700 m, si arriva a oltre 2.300 m e si ha sempre la costante sensazione di poter toccare quel cielo che nelle giornate serene è di un azzurro così intenso da lasciare senza fiato…
Riale, piccolo borgo incantato posizionato in una meravigliosa conca alpina, è il luogo di partenza di questo percorso. Subito si sale con una buona pendenza lungo la strada sterrata che si arrampica sul verde pendio. A ogni metro di salita e a ogni tornante la visuale si allarga, regalandoci emozioni sempre più grandi.
Giunti prima del Rifugio Maria Luisa, punto di convalida, vi aspetta una breve ma intensa rampa, che vi condurrà al Lago Kastel. In un tripudio di verde e di blu si ritorna verso il bacino del Toggia, passando su un single track in cui bisogna porre un po’ di attenzione. Vi attenderà subito dopo un lungo tratto piuttosto facile, a mezza costa sul Lago Toggia, ampio bacino artificiale costruito tra il 1929 e il 1932. L’ambiente alpino vi esalterà e vi farà spingere sui pedali per arrivare al Passo San Giacomo, dove è stato creato un fantasmagorico percorso ad anello tra Italia e Svizzera. Per ora vi “accontenterete” di tornare sulla carrozzabile da cui siete saliti, ma arrivati nuovamente a Riale la vostra escursione non è finita. Rimane il giro del Lago di Morasco, altro bacino artificiale, che regala poca fatica ma tanta bellezza.
33,3 km: il giro è lungo, ma tecnicamente non impegnativo. Tra i richiami alla cultura Walser, le prelibatezze gastronomiche – la piana del Bettelmatt che dà il nome al famoso formaggio è appena sopra il Lago di Morasco – e il fascino che sprigiona questa ambientazione tipicamente alpina, questo percorso è imperdibile!

Lago Vannino: l’ascesa
Tra i percorsi de Le Salite del VCO, quello che da Valdo porta al Lago Vannino è caratterizzato da pendenze talmente dure che rendono questa ascesa particolarmente faticosa e difficile.
Fino a Canza nessun problema poi, dal borgo che può vantare ancora molte abitazioni realizzate secondo la tradizionale architettura Walser, lo scenario cambia completamente. Terminato l’asfalto inizia uno sterrato subito molto sconnesso e con ardite pendenze, poi il fondo migliora, ma non diminuisce la difficoltà… anzi! La strada continua a puntare inesorabilmente verso l’alto: i primi 2,5 km di salita sono caratterizzati da una pendenza media del 15%! Un breve tratto di respiro dove poter finalmente godere della vista sulla valle e del bel bosco e poi arriva un’altra rasoiata: un km e 100 metri alla pendenza media del 20,5%. La successiva rampa con il suo 8% al confronto è una passeggiata.
Ormai il più è fatto! Il Rifugio Margaroli, nei pressi del Lago Vannino, è pronto ad accogliervi per un meritato ristoro, mentre i severi profili delle montagne intorno al lago si specchiano nelle placide acque.
In totale saranno 22 i km percorsi: attenzione anche al ritorno, perché le pendenze incontrate in salita saranno molto insidiose in discesa!

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